Come recuperare la funzionalità e il rendimento degli impianti termoidraulici

22 Ott 2018 News

pubblicata il 25/02/2014
Sintomi dello sbilanciamento impianto:

  • Caloriferi parzialmente funzionanti, con la parte superiore calda e quella inferiore fredda, o completamente freddi.
  • Pannelli radianti a pavimento o a soffitto funzionanti solo parzialmente o completamente freddi.
  • Differenti temperature tra i locali di uno stesso appartamento, o tra i vari appartamenti di uno stesso stabile.
  • Presenza di fanghi nei caloriferi, pannelli radianti, termoconvettori e fan coils.
  • Colonne dell’impianto di riscaldamento bloccate.
  • Intasamento da fanghi negli scambiatori delle caldaie, intermedi o del teleriscaldamento.

Causa dello sbilanciamento

Nei vecchi impianti di riscaldamento in particolare in quelli centralizzati e condominiali, durante i molti anni di funzionamento con i ripetuti scarichi e riempimenti, si sono formati depositi di fanghi principalmente dovuti all’ossidazione all’interno delle tubazioni in ferro e la conseguente corrosione dell’acqua, un fenomeno del tutto naturale.

Soluzione dello sbilanciamento

Purtroppo è prassi diffusa che per assicurare un adeguato confort, si scelga di intervenire sulla potenzialità delle pompe di ricircolo e sulle temperature di mandata, aumentando la quantità di calore erogata.
Questo costringe gli occupanti delle zone già calde ad aprire le finestre per mitigare l’alta temperatura, mentre negli appartamenti più sfavoriti che ricevono un minimo di temperatura, per non soffrire il freddo sono costretti ad integrare l’insufficiente riscaldamento centralizzato con ausili elettrici.
E’ evidente che questi interventi non risolvono le cause dei problemi ma al contrario aumentano i disagi e i costi del riscaldamento: ogni grado di aumento della temperatura di caldaia, fa spendere un 7-8% in più di combustibile.
Vantaggi dei lavaggi

Il “lavaggio” si può eseguire sugli impianti centralizzati o autonomi.
I vantaggi del risanamento e della protezione dell’impianto sono:

  • ripristino e mantenimento della circolazione e dello scambio termico ottimale con il miglioramento del “confort” climatico negli ambienti.
  • riduzione degli interventi di manutenzione.
  • prolungamento della vita dell’impianto.
  • risparmio nei consumi energetici.

Lavaggio di un nuovo impianto termico
Nel caso di un impianto nuovo o di recente installazione, prima di caricare il circuito è necessario eseguire un buon lavaggio fino a che l’acqua non sia perfettamente pulita o meglio il decapaggio, ossia la rimozione degli ossidi dai metalli e dei residui di lavorazione (olii, trucioli, residui di canapa, paste di cattiva qualità, etc.). Ricordiamo infatti che nuovo non vuol dire pulito!

“Prevenire è meglio che curare”

Per evitare problematiche successive è quindi necessario eseguire un lavaggio risanante e la protezione del circuito, prima dei lavori di trasformazione. Nei nuovi impianti di riscaldamento a pannelli, costituiti da una serpentina in polietilene/multistrato, il problema della scarsa circolazione e il parziale blocco delle testine termostatiche del collettore, con zone più calde e più fredde, è causato dalla formazione di alghe, che rendono indispensabile un lavaggio per la rimozione dei depositi, seguito da un idoneo trattamento di protezione. Tale fenomeno si può evitare con un risanamento “blando” da eseguire prima della messa in funzione dell’impianto, seguito, anche in questo caso, da un idoneo programma di protezione.

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